Il bluff può essere considerato un’arte raffinata. Il termine nell’accezione comune deriva dall’inglese e significa ingannare. Il bluff è un atteggiamento ingannevole assunto da un giocatore (solitamente durante una partita a un gioco d’azzardo) inscenato per indurre in errore gli avversari seduti con noi al tavolo.
Il bluff non prevede necessariamente una componente verbale, può stare tutto nel linguaggio del corpo nei movimenti ed in comportamenti che spiazzino l’avversario durante la partita. L’abilità sta tutta nel mascherare le proprie emozioni oppure nel fingerle in funzione della propria strategia. Per questo il bluff diventa componente imprescindibile di un gioco di carte come il poker. Mentire esplicitamente è vietato in alcuni tornei europei mentre è ammesso alle WSOP. Nella pratica in una partita a poker il bluff è vantaggioso nel caso in cui non si abbia una buona mano, ma si vuole far credere agli avversari di avere una mano superiore alla loro con puntate e rilanci in modo da indurli a lasciarci vincere il piatto con estrema facilità. Nel poker è possibile distinguere 3 tipi principali di bluff: quello puro, il semibluff e quello passivo.
GIOCARE A POKER: I TIPI DI BLUFF
Nel bluff puro Il giocatore che lo opera non ha alcuna possibilità di vincere se gli avversari non ci cascano e coprono le sue puntate fino alla fine.
Il semi-bluff è utile quando un giocatore si rende conto di avere qualche possibilità di vincere anche se gli avversari dovessero coprire le sue puntate, nella speranza che il punto che si ha in mano possa migliorare, è il caso ad esempio del “progetto di colore”.
Il bluff passivo, conosciuto anche come slowplay, rappresenta un comportamento contrapposto a quello del bluff puro che è aggressivo. Il bluff passivo si effettua quando si ha una mano forte già in partenza, e si vuole far credere agli altri di avere carte scarse, in questo modo gli avversari continueranno a puntare rendendo il piatto più succulento.
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