La nostra storia è ambientata in Argentina, per la precisione nella città di Buenos Aires nel 1951. La città aveva nella località di “mar del plata” la sede dei propri più importanti casinò, questi erano molto grandi e potevano ospitare ogni giorno migliaia di giocatori con 50 tavoli di roulette; il regime militare dell’epoca era ben felice degli introiti derivanti da gioco d’azzardo ma non aveva fatto i conti con gli esperti di roulette difettose, in quel periodo ve ne erano tanti.
Tra questi esperti va annoverato proprio il nostro Helmut Bruno Berlin, che risulta sicuramente il più tra gli utilizzatori del suo metodo, le sue imprese furono clamorose al punto che su di lui fu anche scritto un libro intitolato “Il tedesco che vinceva alla roulette”. Egli non fu mai identificato e così fu anche per i venti membri della sua squadra di “assalto”: Helmut spese parecchio tempo a studiare tutte e 50 le roulette del casinò senza lasciare nulla al caso, da buon tedesco aveva una precisione maniacale per i dettagli e non giocò mai prima che tutti i dati fossero stati raccolti, a parte poche puntate per coprire le spese e non attirare l’attenzione.
La pazienza, miei cari, alla fine paga, fu così che “L’Alemain” (come veniva soprannominato) riconobbe tutte le roulette difettose e studiò anche un metodo che gli permise di non essere scoperto: divise i numeri vincenti in gruppi di 5-6, in questo modo i giocatori del suo “consorzio” che si avvicendavano al tavolo giocavano combinazioni di numeri differenti da quelli che li avevano preceduti, l’incredibile serie di vittorie conseguite sembrò così del tutto casuale! Il leggendario gruppo portò a casa 6 milioni di pesos nonostante il casinò cercasse di prendere delle contromisure, era ormai troppo tardi, e così il buon Helmut a differenza di altri partecipanti al gruppo si ritirò dal gioco acquistando una bella villa con la sua quota.
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