Scotty Nguyen è un altro dei mostri sacri del tavolo verde, uno dei campioni di Poker più celebri e apprezzati, anche per le sue caratteristiche caratteriali al di fuori del contesto professionale. Ha vinto 5 braccialetti alle World Series, ognuno in una tipologia diversa, ed è venuto dall’oriente per dimostrare agli Americani che il Poker non è una loro esclusiva.
Nguyen nasce in Vietnam nel 1962, ma presto, all’età di 11 anni, decide di andarsene in America, il paese dei suoi “nemici”. Nella terra delle opportunità Scotty (all’anagrafe Thuan) troverà fortuna, ma avrà da lavorare parecchio per ottenerla. E’ un ragazzo ribelle e il freddo dell’Illinois, luogo dove inizialmente si trasferisce, non gli va a genio. Decide di spostarsi in California dove, per un caso, trovando impiego presso un’impresa di pulizie (la scuola non gli piace), si ritrova a lavorare dentro un casinò di Las Vegas, l’Harrah. Da qui ha inizio la sua ascesa: dapprima impara a lavorare come dealer, ma il ruolo non gli basta e nei momenti liberi gioca incessantemente a Poker, scoprendo tutti i segreti di questo sport. Nel 1997, con soli 2000 dollari di investimento guadagnati giocando ai tavoli dei casinò, partecipa alle sue prime World Series e vince ben 157mila dollari nella categoria Omaha 8 or better, aggiudicandosi anche il suo primo braccialetto.
Nel corso della sua vita vincerà molti altri soldi, e storica rimane la sua vittoria alle WOSP del ’98 contro Kevin McBride, dove con il suo fare sbruffone sfiderà l’avversario in un heads-up clamoroso: va all-in con un full di tre 8 e due 9, pronunciando la celebre frase “se fai call sei finito baby!”, l’avversario credette nel bluff ed andò a vederlo con un full di poco più basso del suo, perdendo tutto. Nonostante non sia proprio un giocatore rispettabilissimo, avendo i due grossi vizi dell’alcool (anche al tavolo di gioco) e degli stupefacenti, sono da apprezzare le sue spavalderie e il suo atteggiamento sempre coraggioso al tavolo. Vincerà altri titoli, anche da ubriaco: cosa che gli è stata contestata da alcuni, apprezzata da altri.
Leggi anche: